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La prima regola del Cineforum Segreto è che non si parla del Cineforum Segreto.
Chloe è una bambina di sette anni che vive rinchiusa in una casa fatiscente con il padre, un individuo paranoico che le impedisce di uscire e di vedere il mondo esterno, che l'uomo descrive alla bambina come pericolosissimo, potenzialmente letale "per quelli come loro". Mentre l'uomo esce solo per procurare del cibo o altri beni di prima necessità per sé e sua figlia non può evitare che la bambina guardi dalla finestra: ogni giorno Chloe vede gli altri bambini che giocano e un furgoncino dei gelati, guidato da un vecchio signore gentile. Chloe spesso è colpita da allucinazioni: vede nello sgabuzzino il fantasma della madre Mary, misteriosamente sparita anni prima, e ogni tanto la figlia dei vicini di fronte. Un giorno il padre di Chloe ritorna a casa ferito, e dopo un po' perde i sensi; la bambina ne approfitta per uscire a sua insaputa, conoscendo il gelataio, che in realtà è suo nonno: l'uomo le spiega che la stava cercando da molto tempo e che sua madre è ancora viva, ed è tenuta prigioniera alla "Montagna", un'area segreta di massima sicurezza dove il governo conduce esperimenti su di lei. Il nonno di Chloe le spiega anche che le sue allucinazioni in realtà non sono tali, ma visioni del presente che derivano dai suoi poteri: loro sono quelli che la gente definisce "anormali" (freaks), ossia esseri umani che hanno subito una mutazione genetica e che, per questo motivo, sono dotati di poteri extrasensoriali unici e diversi tra loro. Ormai da molto tempo il governo li perseguita, dando loro la caccia; per questo motivo il padre di Chloe tentava di proteggerla tenendola rinchiusa. Il nonno della bambina, invece, vorrebbe che quest'ultima usasse i suoi poteri per liberare la propria madre.
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto è un film del 1970 diretto da Elio Petri.
Il capo della Squadra Omicidi di Roma, soprannominato il "dottore" (Gian Maria Volonté), viene promosso per i suoi meriti a dirigente dell'Ufficio Politico della Questura. Proprio lo stesso giorno l'efficientissimo funzionario - che dietro una facciata solida ed irreprensibile, nasconde in realtà una personalità profondamente disturbata - uccide a sangue freddo, tagliandole la gola con una lametta, la sua amante Augusta Terzi (Florinda Bolkan) con la quale aveva un rapporto sadomasochista. A far scattare la furia omicida è l'atteggiamento della donna che lo derideva costantemente, lo invitava a narrarle particolari scabrosi riguardo le sue indagini e gli parlava di una sua relazione con un giovane rivoluzionario, lo studente anarchico Antonio, che vive nel suo stesso palazzo.
Così un infantile gioco erotico si trasforma in tragedia. Dopo essersi fatto la doccia, l'assassino decide di fare tutto quanto sia possibile per ricondurre a sé l'omicidio lasciando impronte ovunque e, come se non bastasse, uscendo dall'appartamento, si fa notare proprio da Antonio: vuole dimostrare a se stesso, ai propri colleghi e ai suoi superiori che, in quanto rappresentante del potere, egli è al di sopra di ogni sospetto e di ogni possibile incriminazione.
Le indagini intraprese dai suoi collaboratori, come egli aveva previsto, non lo sfiorano neppure. In seguito allo scoppio di una bomba nella centrale della polizia, vengono fermati alcuni contestatori: tra questi c'è Antonio, che rivela al "dottore" di riconoscere in lui l'autore del delitto di Augusta